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MARINA MILITARE. ULTIMA SCOPERTA I CORALLI BIANCHI DAVANTI ALLE CINQUE TERRE

Il corallo bianco di Punta Mesco

Formazioni di coralli bianchi vivi appartenenti alla specie «Madrepora oculata» a 560 metri di profondità nei fondali davanti Punta Mesco alle Cinque Terre, in prossimità di La Spezia: questa la scoperta della campagna oceanografica condotta dai ricercatori del Centro Ricerche Ambiente marino dell’Enea di Santa Teresa e dalla Marina Militare. L’attività di ricerca è stata condotta a bordo di nave Leonardo, unità polivalente di ricerca costiera della Marina Militare, con l’impiego del Remoted Operative Vehicle Pegaso del Comando Subacquei ed Incursori.
Questa la notizia diffusa nel cuore dell’estate dalla Marina Militare Italiana destinata a destare curiosità nonostante la distrazione creata dalle vacanze. Più approfonditamente l’impresa riguarda anche l’Enea, ente per le energie alternative, che dallo scorso ottobre collabora con l’Istituto Idrografico della Marina Militare nella ricerca. Nel corso delle prospezioni geofisiche svolte a bordo delle navi idrografiche Magnaghi e Aretusa e delle indagini compiute con il «Pluto Gigas» del cacciamine Milazzo delle Forze di Contromisure Mine è stata individuata l’area contenente banchi di corallo bianco. Il ritrovamento consente ulteriori ricerche nell’area, nella quale sono state segnalate altre formazioni madreporiche, nonché le misure da adottare per la loro salvaguardia. I coralli bianchi sono come oasi nel deserto: offrono riparo e alimentazione a specie, tre volte superiori a quelle dell’ambiente circostante.

Le capacità «dual-use»

Le capacità «dual-use», ossia in campo militare e civile, delle componenti operative della Marina Militare consentono ai suoi uomini e mezzi una gamma di attività ed operazioni nei settori sociale, umanitario, ambientale, scientifico, d’interesse della collettività. Grazie alle capacità di ricerca e di localizzazione in mare di mine, e di rilievo dei fondali marini, le unità cacciamine e idrografiche sono impiegate nella ricerca, localizzazione ed ispezione di siti archeologici subacquei e di relitti di interesse storico, in collaborazione con il Ministero dei Beni archeologici e culturali e del Turismo. Quest’anno, in occasione dei cento anni della Prima Guerra Mondiale, è in atto un programma diretto a ricordare e valorizzare le operazioni navali svoltesi nelle acque italiane.

Rilievo della plastica

A bordo della nave Aretusa un team di biologi dell’Università di Siena è impegnato nel progetto «Plastic Busters», diretto a studiare gli addensamenti di plastiche in mare. I biologi imbarcati sull’Aretusa hanno il compito di realizzare una mappa delle macroplastiche e di valutare la presenza di microplastiche, raccogliendo campioni di plancton in superficie e in profondità per misurarne la contaminazione. Sostenendo la ricerca dell’Enea, i sistemi di ricerca dell’Aretusa hanno permesso inoltre di rilevare aree con possibile presenza di corallo profondo ossia corallo bianco, indicatore dello stato ambientale del mare.

Indagine sui vulcani

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia si è avvalso della tecnologia della nave idrografica Galatea per il monitoraggio delle due grandi aree vulcaniche europee del Monte Etna e dei Campi Flegrei-Vesuvio, e con l’obiettivo di attenuare il rischio vulcanico in questi territori densamente popolati. Da sempre attenta alla tutela ambientale e alle situazioni di disagio sociale e di bisogno, la Marina Militare collabora con associazioni e fondazioni per la realizzazione di progetti con finalità sociale, tra cui il progetto «Delfini guardiani» con l’Associazione Marevivo volto a sensibilizzare i giovani sui problemi ambientali e della salvaguardia del territorio. L’attività è svolta a bordo di navi scuola a vela nel corso delle campagne addestrative.

Medici e strutture sanitarie

Nella campagna navale «Il Sistema Paese in movimento» conclusasi lo scorso aprile, la Marina Militare ha messo a disposizione personale medico e strutture ospedaliere imbarcate sulla portaerei Cavour, contribuendo, con lo staff medico di Operation Smile e della Fondazione Francesca Rava, ad interventi gratuiti a favore delle categorie più deboli. Inoltre ha aderito al Programma nazionale del Fondo europeo «Sicurezza per lo Sviluppo», tra i cui obiettivi figura il progetto «Port and Coastal Survey» che ha lo scopo di garantire il libero e sicuro uso delle vie di comunicazione. In tale ambito la sicurezza delle aree portuali e costiere riveste un’importanza prioritaria, per l’economia italiana, per il contrasto all’illecito smaltimento dei rifiuti, in particolare di quelli di elevata pericolosità rilasciati in discariche abusive in mare.

Incendi boschivi

D a oltre 20 anni la Marina Militare contribuisce alla lotta agli incendi boschivi con 3 elicotteri AB-212 pronti a intervenire dalle basi aeree di Luni (La Spezia), Grottaglie (Taranto) e Fontanarossa (Catania). Dal 2009 la Marina Militare mette a disposizione piloti abilitati alla condotta di aerei civili ed elicotteri per la lotta agli incendi.

Tags: Settembre 2014

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