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IN PRIMO PIANO

 

Il generale Vincenzo Camporini traduce in italiano
la storia di un bombardiere

Thomas Childers, professore di storia all’Università della Pennsylvania, narra la storia di Howard G. Goodner e dei suoi compagni durante il secondo conflitto mondiale dalle lettere che Goodner inviò ai genitori, a partire dal suo arruolamento nell’aviazione dell’esercito americano nel marzo del 1943 fino all’abbattimento del B-24 sul quale era imbarcato come operatore radio. Oggi è il Capo di Stato Maggiore della Difesa in persona, il generale Vincenzo Camporini, a tradurre l’intera opera, «attratto inizialmente dagli aspetti storico aeronautici della vicenda narrata», quindi dal suo costituire «una commovente avventura umana».
Il 21 aprile 1945 l’equipaggio del Black Cat si innalzò in volo per la 23esima missione sulla Germania e, centrato dall’artiglieria contraerea tedesca, precipitò nella campagna bavarese; solo due paracadute si aprirono. «Si tratta di percezioni e commozioni-scrive Camporini-che si rinnovano e si amplificano nella memoria di chi, come me, ha vissuto da pilota irripetibili momenti di intensa soddisfazione e, al contempo, di desolato smarrimento per i tanti colleghi e amici che non fecero più ritorno dal loro ultimo volo». È allora anche a lui che Childers dedica questo libro, che è infatti non solo «per tutti coloro che non sono tornati», ma anche «per coloro che ancora ne avvertono la mancanza».

Le lampade-sculture
di marmo e luce
di Carrara per
ritrovare la strada

Il marmo del marchio Luce di Carrara è protagonista di due progetti in cui s’incontrano luce e pietra: la nuova lampada «Swell» e l’installazione «Filo di Arianna», presentate in occasione del BI di Genova, la mostra evento allestita nel Palazzo Ducale lo scorso novembre. «Swell» è un sottile foglio di marmo Luce di Carrara accoppiato al vetro, che lascia passare la luce attraverso una lampada-scultura da tavolo che rappresenta il movimento del paesaggio, con le sue salite e le sue discese, caratterizzato da una ritmicità armoniosa. Può essere usata anche come contenitore, dal lato concavo, per contenere elementi naturali come fiori secchi.
Il «Filo d’Arianna», invece, nel nome prende spunto dal famoso mito di Teseo rinchiuso nel labirinto di Crosso che, grazie al gomitolo donatogli da Arianna, sconfigge il Minotauro e ritrova la strada. L’opera ha il fine dichiarato di «emozionare», evocando contenuti attuali rielaborati attraverso antiche tecniche - l’arte degli scultori del marmo di Carrara - e moderne tecnologie - la luce dei led -.
È composta da tre blocchi di marmo di Carrara collegati tra loro da un cavo che conduce l’alimentazione elettrica; uno dei lati, sottile e supportato da una lastra di vetro che ne aumenta la resistenza, costituisce il coperchio del blocco su cui è ricavata, in negativo, una parola che appare soltanto quando il blocco viene illuminato dall’interno. I tre cubi, una volta spenti, appaiono integri e lisci, come se non fossero mai stati aperti e lavorati: il marmo ripresenta così la propria forma originale integra, senza segno di intervento.

 

I produttori di
coltelli si accordano per combattere
la contraffazione

Un accordo tra i maggiori produttori italiani di coltelli è stato siglato recentemente a Maniago per tutelare i marchi di qualità e combattere l’invasione di lame realizzate - soprattutto in Estremo Oriente - senza il rispetto delle più elementari condizioni di sicurezza e di garanzia dell’utilizzatore finale.
L’accordo è stato sottoscritto dalle delegazioni dai principali poli italiani delle lame, ovvero Premana (Lecco), Scarperia (Firenze), Pattada (Sassari) e Frosolone (Isernia), invitate dal Distretto Industriale del Coltello e del Metallo di Maniago e dal Comune di Maniago a due giorni di lavori durante i quali si sono confrontate sulle principali problematiche del settore e sullo scottante tema della contraffazione. A conclusione, è stato sottoscritto un protocollo che riconosce il Distretto Maniaghese coordinatore per l’Italia delle iniziative volte alla difesa del «made in» e lo incarica ad essere portavoce nelle sedi istituzionali europee dei problemi della coltelleria.
Si è condivisa altresì una bozza di convenzione per la costituzione di una Federazione Europea della Coltelleria: tale Federazione diventerebbe interlocutore qualificato per la Commissione Europea. A questo proposito positiva è stata la partecipazione ai lavori dell’eurodeputato Giovanni Collino che si è reso disponibile a coordinare un incontro a Bruxelles con tutti gli eurodeputati individuati come interessati alla tematica.
Al tavolo di lavoro hanno partecipato, oltre al citato parlamentare europeo Giovanni Collino , l’onorevole Isidoro Gottardo e il vice presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Luca Ciriani.

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