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RETROSPECCHIO
Il computer
muove le labbra, parla e ascolta

Lucia, la «faccia parlante», è un computer che conversa. Si presenta dicendo: «Piacere, sono Lucia, il computer che parla e ascolta». Messo a punto dall’Istituto di Scienze e Tecnologie della cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha varie applicazione e non è un monitor ma una faccia che articola le labbra secondo l’alfabeto ed esprime emozioni, come rabbia, disgusto, sorpresa, gioia, tristezza. Concepita nei Laboratori di Padova, con caschetto bruno e occhi chiari è frutto dell’applicazione delle tecnologie più innovative nella comunicazione «uomo-macchina». A realizzarla hanno contribuito ingegneri, grafici, esperti di linguistica e intelligenza artificiale. Presentata nei convegni «Comunicazione parlata e manifestazione delle emozioni» e «Misura dei parametri, aspetti tecnologici e implicazioni nei modelli linguistici» svoltisi a Padova, Lucia è disponibile nell’Istituto di Scienze e Tecnologie della cognizione del Cnr. «La comunicazione avviene attraverso il canale uditivo e visivo: messaggi verbali, intonazioni, mimica del volto rendono più familiare l’uso del computer e permettono un migliore uso del messaggio», spiega il ricercatore dell’Istituto Piero Cosi. Lucia è dotata di un sistema di articolazione sviluppato per rendere più fluidi e naturali i movimenti delle labbra. È costituita da un reticolo di circa 30 mila poligoni ed è divisa in due parti principali: la pelle e gli articolatori interni, cioè occhi, lingua e denti. Una suddivisione molto efficace per l’animazione. La pelle, direttamente soggetta al movimento dei pseudo-muscoli facciali, costituisce un elemento unitario, mentre le altre parti anatomiche sono indipendenti fra loro e si muovono in modo più rigido». Le possibili applicazioni della faccia parlante del Cnr sono molte, ma è la formazione a distanza il settore nel quale Lucia potrebbe rendere di più. Con essa i sistemi di insegnamento e di apprendimento interattivi diventano più vivaci e interessanti; senza escludere il settore della logopedia, della fonetica per disabili e della riabilitazione dei non udenti. Gli agenti virtuali con faccia parlante rappresentano ormai la soluzione più adatta nei rapporti tra l’uomo e il computer, che diventano più naturali rispetto ad altri sistemi di riconoscimento automatico della parola. Per tale caratteristica il loro uso potrebbe essere esteso all’accesso a banche dati, ai servizi di informazione, alla lettura dei notiziari, ai servizi commerciali, agli annunci di vendita. (Cesare I. Lauro)

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