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GIANCARLO INNOCENZI: IN ARRIVO LE MERAVIGLIE DEL DIGITALE

di Luigi Locatelli



Il sottosegretario alle Comunicazioni fa
il punto sulle prospettive di sviluppo in Italia del sistema di trasmissione digitale,
e in particolare sui nuovi servizi che
si accinge a fornire la televisione

 

 

ochi lo sanno e lo citano in questo gran commemorare i 50 anni di vita della televisione italiana. Non Ë stata solo Rai: un giovane e intraprendente veronese di nascita e trentino di origine, Giancarlo Innocenzi, nel 1977 diede vita alla Televisione delle Alpi, una delle primissime emittenti locali. In quegli anni nellíetere, oltre alla tv pubblica, cíerano i segnali di Telemontecarlo e di Capodistria, collocate oltreconfine. In totale assenza di una regolamentazione legislativa e di inesistenza di un mercato pubblicitario, líiniziativa di quel giovane non turbÚ la sicurezza della grande monopolista Mamma Rai, fiduciosa della propria grande forza e padronanza dellíetere: sfidarla con una nuova televisione appariva, pi˜ di un azzardo, uníimpudenza. Una sicurezza indifferente anche alla nascita di uníemittente privata milanese che aveva per simbolo il Biscione, nata per líintuizione di un imprenditore immobiliare milanese, un certo Berlusconi, delle possibilitý di un mercato pubblicitario fino ad allora inespresso. Sicurezza rafforzata in seguito da polemiche e da sentenze di oscuramento dei segnali. Intanto Giancarlo Innocenzi aveva creato il primo network televisivo, il Cta, che collegava altre emittenti locali. Anche il Biscione cresceva, diventÚ Canale 5, si ammise Rete 4 e Italia 1 salvandole dallíinsuccesso e dal fallimento economico, e diede vita alla Finivest, dove Innocenzi entrÚ ben presto e seguendone gli sviluppi successivi. Uomo aperto alle novitý della tecnologia e fautore delle iniziative di mercato, negli anni successivi ha avviato uníattivitý imprenditoriale autonoma dedicata ai canali digitali satellitari, alla produzione di programmi televisivi e alla societý Sitcom, oggi titolare di 5 canali tv digitali. Non Ë tutto: nellíautunno 1993 Innocenzi fu chiamato da Silvio Berlusconi nel gruppo dei 20 coordinatori regionali che avevano il compito allora improbabile di creare in pochi mesi il movimento di Forza Italia per contrapporlo alla ´gioiosa macchina da guerraª allestita da Achille Occhetto e dai suoi alleati per le elezioni del 1994. Eletto deputato, Innocenzi ha fatto parte della Commissione parlamentare di Vigilanza sulle radiodiffusioni ed Ë diventato capogruppo nella Commissione Napoletano per líassetto del sistema televisivo. Nel ë96 il ritorno allíattivitý professionale, accanto allíimpegno politico come coordinatore regionale del Trentino-Alto Adige. Fino allíingresso nel Governo Berlusconi, nel 2001, come sottosegretario alle Comunicazioni. Parlare di digitale terrestre per líon. Innocenzi Ë pi˜ che mai pane quotidiano. Soprattutto in questi giorni di avvio effettivo dellíattuazione della legge 66 del 2001 sulla tv digitale, emanata da Giuliano Amato a poche settimane dalle elezioni. » uno dei pochi, grandi esperti dellíargomento e dirige una Commissione che da oltre 2 anni studia e prepara líattuazione pratica della complessa trasformazione tecnologica con molti, delicati aspetti che riguardano líeconomia, líindustria, i gestori e operatori di rete attuali e quelli che intendono entrare nel settore come emittenti o come produttori di contenuti. Oltre a quelli pi˜ sottilmente politici, accentuati dalla proprietý della maggiore tv commerciale da parte del presidente del Consiglio.
Domanda.
Líaumento dei canali produrrý nel sistema un profondo cambiamento. Quale televisione avremo?
Risposta
. A differenza del sistema analogico con il quale puÚ trasmettersi un solo canale, quello digitale consente di trasmetterne 4 o 5. Questo comporta che le frequenze analogiche, oggi totalmente impegnate dalle emittenti attuali, possono essere liberate e puÚ aumentare líofferta di programmi allíutente. Tutto il sistema produttivo Ë destinato a svilupparsi perchÈ bisogna riempire di trasmissioni gli spazi che si liberano, offrendo per di pi˜ a ciascun utente una possibilitý di scelta che modifica il modo di usare della televisione. Oggi il palinsesto della televisione generalista Ë scandito da orari precisi, con il telegiornale trasmetto in certe ore, i programmi di prima serata in altre ore e cosÏ via. Con la televisione pluricanale ognuno puÚ vedere i programmi preferiti in ore per lui pi˜ comode. Per esempio, un canale di informazione puÚ trasmettere un telegiornale a ritmo continuo nelle 24 ore, ed ogni utente puÚ trovare le notizie in ogni momento della giornata. CosÏ per tutti i generi. Questa Ë la prima grande rivoluzione. La seconda consiste nel fatto che la televisione digitale, terrestre o satellitare, diventa interattiva grazie al decoder, che ne consente la visione. Il decoder oggi Ë necessario poichÈ ancora non sono in vendita i televisori digitali. Il segnale digitale puÚ giungere via satellite con la parabola, o via etere con líantenna. PuÚ anche essere trasmesso via cavo. Il segnale satellitare, oltre ad essere digitale, in molti casi Ë a pagamento.
D.
PerchÈ si Ë preferito il digitale terrestre al satellitare?
R
. Per ricevere il satellitare Ë necessaria líautorizzazione dei condomini ad installare la parabola, e spesso si incontrano difficoltý; oppure ciascuno deve provvedere per conto proprio, ma non sempre Ë possibile collocarla. Per questo il satellitare potrý avere una diffusione pi˜ limitata. In Inghilterra ha 6 milioni di abbonati, in Italia poco pi˜ di 2 milioni. Giungendo via etere, il digitale terrestre Ë aperto a una maggiore diffusione. Inoltre ha il vantaggio di essere per sua natura libero, cioË non a pagamento, perchÈ Ë finanziato dalla pubblicitý; e consente a ciascuno una programmazione personale grazie alla possibilitý di scelta tra le offerte dei canali disponibili. In tal modo la televisione digitale sarý costituita da canali tradizionali e da canali tematici, dedicati ognuno ad un genere di programmi. Tutti offriranno allíutente la possibilitý di dialogare con líemittente usando il telecomando.
D
. Líinterattivitý avviene via radio?
R
. No. Avviene con i canali di ritorno che possono essere telefonici oppure con una porzione del canale digitale. Faccio un esempio: il telespettatore del Festival di Sanremo potrý esprimere il voto o partecipare a ´Chi vuole essere milionarioª rispondendo da casa alle domande di Gerry Scotti, potrý modificare alcuni programmi, scegliendo il finale di un film díavventura, díamore o thriller, realizzati con una gamma di conclusioni possibili. Lo spettatore potrý intervenire in tutti i servizi di pubblica utilitý chiedendo le previsioni meteorologiche, del traffico, della neve o del mare in particolari zone del territorio; potrý dialogare con la Pubblica Amministrazione, chiedere un certificato al Comune, un appuntamento con il medico alla Asl, pagare il bollo dellíauto, verificare la situazione previdenziale. Potrý chiedere informazioni varie, notizie sullíiter di una pratica, il programma degli avvenimenti o spettacoli del giorno, e prenotare i biglietti. Potrý, con líaggiunta di un apparecchietto, sottoporsi a un elettrocardiogramma. Líinterattivitý con líemittente aprirý molte possibilitý. Il digitale terrestre potrý far aumentare notevolmente il numero dei gestori della rete e dei produttori di programmi in quanto chi non puÚ acquistare uníemittente a causa dellíelevato costo, potrý chiedere a un gestore líaffitto di uno spazio per trasmettere un messaggio informativo o un programma televisivo. Uníopportunitý simile finora non cíË mai stata; nel regolamento per il digitale terrestre líAutoritý per le Comunicazioni ha previsto la presenza di tre nuove figure: líoperatore di rete o gestore, il fornitore di contenuti e quello dei servizi per líinterattivitý. Se líoperatore di rete Ë anche fornitore di contenuti, dovrý costituire due societý diverse con bilanci separati, e sarý obbligato a cedere parte del proprio spazio a soggetti esterni, a paritý di condizioni. Líutile del gestore potrý derivare dallíaffitto di spazi al fornitore di contenuti, e líintroito di questo dalla pubblicitý. Potrý esservi perciÚ un numero di fornitori di contenuti superiore al numero dei canali.
D
. Quindi un canale potrý trasmettere programmi di pi˜ produttori?
R
. Si potrý fare un ´canale mosaicoª per esempio ospitando al mattino contenuti adatti alla famiglia, programmi di cucina, ricette, e interventi delle telespettatrici tramite i tasti colorati e i numeri del telecomando; nel pomeriggio giochi, storie, fiabe, per i bambini; in prima serata musica sinfonica e operistica. Oggi alcuni produttori di fiction lamentano il poco spazio dedicato a questo genere malgrado il grande successo che incontra nel pubblico; con la moltiplicazione dei canali, si potrý avere un canale dedicato solo alla fiction. CosÏ per tutti i generi, cartoni animati, sport, informazione ecc. Si possono inventare generi nuovi. Sarý la nuova frontiera della televisione, che da elettrodomestico passivo che impone i propri programmi diventerý uno strumento attivo al quale si chiederanno i programmi preferiti.
D
. La possibilitý di interagire consente alla televisione di accedere ai servizi di internet e del telefono?
R
. Non dico che si realizzerý líosmosi con il computer e con il telefonino, perÚ la vera convergenza effettivamente Ë questa. La digitalizzazione porta a questo. Con il telefonino si possono inviare messaggi, realizzare filmati, collegarsi, digitando un numero, con una centrale telefonica che filtra il segnale e lo trasmette al codice del televisore digitale terrestre di casa. Qualche tempo fa dagli Stati Uniti ho inviato un messaggio a mia moglie in Italia; era a casa, davanti alla televisione quando sullo schermo le Ë apparso l'avviso ´Stai ricevendo un messaggioª. Ha premuto un tasto del telecomando, sullo schermo si Ë aperta una finestra e allíinterno le sono apparso dicendo ´Ciao tesoro, tutto bene?ª. Questa convergenza apre applicazioni sorprendenti. Quando Ë nato il computer, una moltitudine di soggetti in particolare giovani, hanno inventato una serie di servizi e di applicazioni che lo stesso inventore del computer non prevedeva. Gli utenti hanno scoperto una serie di possibilitý e le hanno moltiplicate. Lo stesso Ë avvenuto con il telefonino e avverrý con la tv digitale. Líuso ne farý scoprire le possibilitý, moltiplicando produttori di contenuti e utenti.
D
. Questo Ë un uso ludico; e per quanto interessa la pubblica utilitý?
R
. LíAgenzia spaziale, per esempio, con il satellite consente una rilevazione del territorio al centimetro. Un canale di pubblica utilitý, e lo sta studiando la Rai, puÚ prevedere con ragionevole anticipo o segnalare incendi, alluvioni, smottamenti, frane, maltempo, consentendo líintervento dei soccorsi in tempi rapidissimi. Soltanto questo Ë di importanza incredibile perchÈ si puÚ controllare una regione, una localitý, uníarea anche piccola in maniera differenziata rispetto al resto della penisola. » un servizio per tutte le istituzioni pubbliche: Protezione Civile, Polizia, soccorso medico. La televisione si incrocia con il telefonino e con il computer. » un nuovo mondo che si sta aprendo. Ecco perchÈ la televisione digitale non Ë pi˜ un elettrodomestico passivo ma diventa un terminale che unisce informazione e programmi direttamente allíinteressato. Basta ricordare quanto Ë successo con il telefonino: quando Ë apparso, 14 anni fa, si portava líapparecchio a tracolla, era enorme e pesante; oggi Ë leggero, minuscolo, potente e svolge moltissime funzioni. Il palmare Ë un computer con il quale si telefona, si inviano messaggi, si fotografa, si spediscono immagini ed e-mail, ci si collega ad internet, si consulta líagenda e la rubrica telefonica. Siano giunti al punto di avere la televisione nel telefonino, seguire un incontro di calcio, usate internet. In vacanza ci si puÚ collegare quotidianamente con líufficio e con i siti internet consueti, ed avere le notizie del giorno; con le agenzie Ansa e Cnn si hanno le informazioni su quello che succede; prima i giornali arrivavano tre giorni dopo.
D
. Quando diventerý realtý tutto ciÚ?
R
. Dal 31 dicembre 2003 la Rai, Mediaset e La 7 hanno coperto con emissione di segnale oltre il 51 per cento del territorio nazionale. La Rai con 3 generalisti pi˜ 2 sul satellite Mediaset con 3 generalisti, 2 musicali, uno finanziario; Coming soon television con informazioni su cinema e spettacolo e VJ Television per chi ama i video musicali. Sono una quindicina di canali giý operativi. Nei negozi sono disponibili 150 mila decoder, al prezzo di circa 150 euro. Nella Finanziaria 2004 il Governo ha deliberato la concessione di un incentivo fino a 110 milioni di euro per líacquisto dei decoder. Il primo milione di acquirenti Ë giý raggiunto. Entro sei mesi intendiamo dare un grande impulso al digitale. Molto dipenderý dai programmi, dalla capacitý creativa e innovativa che emittenti, programmatori e autori impiegheranno nei programmi. Sarý questo che, insieme alla interattivitý, farý capire alle persone di avere a disposizione uno strumento diverso da quella televisione cui sono abituati; e che accelererý il processo di digitalizzazione.
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