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LUIGI BARBIERI: POSSIBILI NUOVI COMPITI PER I CONSORZI AGRARI

di Stefano Saletti

Destinato alla liquidazione, il Consorzio Agrario Provinciale di Grosseto Ë tornato invece in attivo e fornisce utili servizi
ad agricoltori e consumatori: ne illustra
le prospettive il commissario governativo

opo aver portato a compimento il risanamento del Consorzio agrario provinciale di Grosseto, Luigi Barbieri ha un altro obiettivo: la fusione con i Consorzi di Pisa e Livorno, quindi con quelli laziali e liguri, per creare una grande struttura al servizio dellíagricoltura e dellíindustria. Il nascente Consorzio agrario dellíEtruria, che andrebbe da La Spezia a Roma, diverrebbe il pi˜ grande ente díEuropa. Un progetto ambizioso che poggia le basi sul successo del ´modello Maremmaª, cioË dellíimmissione nel settore pubblico di criteri di gestione di tipo privato. Un modello che Barbieri, nominato commissario del Consorzio agrario di Grosseto nel 2001, ha seguito con determinazione e che gli ha permesso di mettere a posto i conti della struttura, di portarla allíutile facendola diventare un punto di riferimento per oltre duemila imprese agricole della zona, di cominciare a valorizzare líenorme patrimonio immobiliare finora inutilizzato. Il prossimo passo del commissario Barbieri Ë aprire a Capalbio, Porto Santo Stefano e nei principali centri della Maremma, dei Garden Cap, cioË dei punti vendita dove poter acquistare, accanto a prodotti di giardinaggio, vestiti, vini doc e prodotti tipici.
Domanda
. PuÚ ripercorrere le tappe che hanno portato alla situazione attuale?
Risposta
. Il Consorzio agrario di Grosseto era stato commissariato allíinizio degli anni Novanta per essere avviato alla liquidazione e, come quasi tutti i Consorzi agrari díItalia, era rimasto in questa condizione per dodici anni. A un certo punto si Ë deciso di definire quella situazione, perchÈ era inutile tenere in liquidazione un ente per cosÏ tanto tempo: o lo si chiudeva o lo si faceva funzionare. Il ministro per le Attivitý produttive mi ha incaricato di realizzarne il risanamento. Adesso il lavoro sui conti Ë concluso ed Ë stata revocata la liquidazione.
D
. Quali risultati economici sono stati raggiunti?
R
. Al momento della liquidazione il patrimonio del Consorzio registrava un passivo di 7 milioni 600 mila euro, dopo un anno e mezzo di lavoro ha raggiunto un attivo di 19 milioni 900 mila euro, e questo dopo aver pagato debiti equivalenti a 70 miliardi di lire. In questo periodo il fatturato Ë aumentato del 60 per cento e líoccupazione Ë aumentata dellí11 per cento.
D
. Che cosa ha permesso questíopera di risanamento?
R. Un nuovo modo di agire. Abbiamo portato, in un ente di diritto pubblico come un Consorzio agrario, una mentalitý privatistica. Di conseguenza, senza essere pi˜ legati a lacci e lacciuoli, si Ë potuto servire la comunitý dando un notevole impulso alle attivitý e riuscendo a valorizzare le risorse a disposizione.
D. A questo punto considera conclusa la sua azione?
R. Risanare líente era il nostro scopo, e potrebbe essere sufficiente il fatto di essere riusciti a farlo. Ma questo non basta. Il Ministero ha delineato un progetto di fusione dei Consorzi agrari di Grosseto con quelli di Pisa e di Livorno, per poi includere anche quelli di Lucca e Viterbo. In poche parole, si tratterebbe di dar vita ad un Consorzio agrario competente da La Spezia a Roma. Si costituirebbe un organismo estremamente importante per líagricoltura italiana, il Consorzio agrario pi˜ grande díEuropa. Se poi si ottenessero gli stessi risultati che abbiamo raggiunto a Grosseto, si creerebbero oltre 700 nuovi posti di lavoro e si otterrebbero effetti positivi anche sul volume del fatturato. Attuando in tutti questi enti le modalitý di intervento di uníazienda privata, si otterrebbero grandi soddisfazioni. In questo momento la Maremma, che Ë diventata un punto di riferimento di questa sperimentazione, Ë un poí quello che Ë stato il Nord-Est qualche anno fa.
D. Si parla infatti, a tale proposito, di un ´modello Maremmaª. Che cosa si intende?
R
. Significa raggiungere dei risultati mettendo in pratica i principi dellíeconomia liberista. Il caso di Grosseto dimostra che questo puÚ farlo anche lo Stato, a vantaggio degli imprenditori e dei consumatori.
D. Per anni si Ë dibattuto se chiudere o no i Consorzi agrari. Quali sono le loro funzioni? Servono effettivamente allíagricoltura e in generale allíeconomia del Paese?
R
. Il Consorzio agrario ha un ruolo importantissimo. » un ente che acquista beni e servizi in grande quantitý per venderli poi agli operatori economici. Facciamo líesempio di un agricoltore che deve comprare anticrittogamici: in piccole quantitý questi possono costargli 25 euro al quintale; se si rivolge a noi che ne acquistiamo in grandissime quantitý, paga sicuramente un prezzo inferiore. PoichÈ il Consorzio non ha scopi di lucro, puÚ trasferire allíagricoltore gli sconti che ottiene grazie ai grandi volumi acquistati; a sua volta líagricoltore puÚ concedere sconti al consumatore.
D
. Che cosa comprate e vendete?
R
. Tutti i prodotti per líagricoltura, dalle sementi al trattore. Nellíambito di questa attivitý, poichÈ siamo al servizio dellíimprenditoria e della popolazione, abbiamo acquistato e ristrutturato il mattatoio che era completamente in crisi; stiamo edificando un nuovo mangimificio e un nuovo sementificio; stiamo stringendo un accordo con líAgripolis, che Ë il pi˜ importante centro universitario di ricerca per líagricoltura, per aprire una sede in Maremma, che avrý come scopo lo studio sulla ´tracciabilitýª, ossia líindicazione di tutte le fasi della lavorazione degli alimenti, dalla carne al latte, dal vino al riso e alla pasta. Il consumatore che acquisterý il prodotto potrý sapere tutto di esso. Ad esempio, della carne potrý conoscere tutta la filiera: da chi Ë stato allevato un capo di bestiame, con che cosa Ë stato nutrito, quando e da chi Ë stato macellato ecc..
D
. Tutto questo verrý indicato nellíetichetta?
R
. Non si tratta di una tracciabilitý di etichetta, ma sarý insita nellíalimento: se il consumatore farý eseguire un esame organolettico dellíalimento acquistato, riuscirý ad avere tutte le informazioni che desidera.
D
. Quali altri interventi avere in cantiere? R. Stiamo attuando una grande operazione di riqualificazione immobiliare. Tutti i Consorzi agrari, che sono nati pi˜ o meno nel periodo fascista, sono proprietari di moltissimi beni immobili che con il tempo sono andati in disuso e molti sono stati abbandonati. Stiamo recuperando questo patrimonio. Soltanto a Grosseto esistono circa 300 mila metri quadrati da valorizzare.
D. A quali usi saranno destinati?
R. Dal momento che si trovano nel centro storico della cittý, probabilmente vi saranno realizzati uffici, abitazioni e naturalmente attivitý commerciali per rendere pi˜ autonoma la piccola cittadella che potrebbe sorgervi. Anche a Pisa i Consorzi agrari possiedono molti beni immobili; quello di Livorno ne ha moltissimi nellíisola díElba: la maggior parte abbandonati, e anche in questo caso Ë necessario attuare un intervento di recupero.
D
. Quali sono i punti di forza dellíagricoltura della Maremma e quale aiuti questa riceve da voi?
R
. Il Consorzio agrario Ë come un grande negozio nel quale líoperatore agricolo puÚ comprare e vendere la merce e i servizi. Siamo anche agenti di compagnie di assicurazioni, ci sostituiamo alle banche praticando sconto di cambiali e percependo interessi molto pi˜ contenuti, pari al due per cento; acquistiamo e vendiamo gasolio, tutto senza guadagnare. Si ricava solo il profitto necessario a coprire le spese generali. I prodotti principali della Maremma sono carne, latticini, formaggi, cacciagione pi˜ o meno di allevamento, vino, olio, pasta e riso. Praticamente tutto.
D
. Quanti sono i vostri soci?
R. Al momento 2.200, ma entro un anno e mezzo dovremmo arrivare a 10 mila. Ma forniamo i servizi anche a chi non Ë socio. Certamente chi aderisce Ë pi˜ interessato, perchÈ entra nella gestione della struttura. D. Si tratta in prevalenza di piccoli imprenditori? R. La grande maggioranza sono piccoli; soltanto un centinaio di aziende presentano dimensioni medie e medio-grandi.
D
. Negli ultimi due anni in Italia si Ë verificato un vertiginoso aumento dei prezzi nel settore agroalimentare. Quali sono le cause e che cosa potrebbe fare un Consorzio agrario per evitarlo?
R
. Líaumento non dipende dagli agricoltori, perchÈ i prezzi sono determinati dai mercati agroalimentari. Per questo motivo stiamo per acquistare il mercato agroalimentare di Grosseto, che Ë molto piccolo, per potenziarlo e farlo crescere. Ma questíattivitý calmieratrice non puÚ essere fatta da un Consorzio agrario, che Ë semplicemente un fornitore di prodotti.
D
. Ma non avete un ruolo anche nella catena della distribuzione?
R
. Rappresentiamo solo il primo passo, siamo allíinizio della filiera e quindi líazione di contenimento dei prezzi a noi attribuibile Ë relativa. Noi compriamo e vendiamo a prezzi di borsa. Le fasi pi˜ significative della formazione dei prezzi sono successive. Se un produttore di pasta acquista il grano da noi, nella lavorazione, trasformazione e commercializzazione stabilisce il prezzo del prodotto al consumatore.
D
. Voi non aumentate il prezzo nella vendita?
R
. No, da noi il prodotto esce con prezzi contenuti perchÈ, non avendo scopi di lucro, non abbiamo interesse a guadagnarci. Anzi svolgiamo una funzione calmieratrice del mercato, perchÈ se vendiamo a un imprenditore a 50 mila euro un trattore che altrove dovrebbe pagare 60 mila euro, egli a sua volta puÚ contenere i costi e non aumentare i prezzi. Il nostro interesse ad operare nel mercato agroalimentare nasce proprio dallíesigenza di cercare di contenere i prezzi. Se dallíoperazione immobiliare che stiamo attuando dovessimo percepire in futuro delle rendite, abbasseremmo ancora di pi˜ i prezzi dei nostri prodotti.
D
. PerchÈ Ë nata líiniziativa di aprire anche dei punti di vendita direttamente ai consumatori?
R
. Abbiamo attuato un esperimento che ha dato esito positivo. Il Consorzio agrario di Grosseto ha molti punti vendita; alcuni, abbandonati, li abbiamo trasformati a vantaggio non soltanto degli imprenditori ma anche dei consumatori. Si chiamano Garden Cap: garden perchÈ vendono prodotti per il giardino, cap perchÈ Ë líacronimo di Consorzio agrario provinciale. Offrono strumenti e concimi per líagricoltura e il giardinaggio, produzioni locali come i vini, ma anche abiti per líagricoltore, che possono essere usati per andare in campagna, a cavallo, a caccia. Un discreto successo incontrano le camicie, i calzoni, le giacche di Capalbio, che in questo momento vendiamo a 80-90 euro mentre nei negozi della zona sono vendute a 280-300 euro. Sono prodotti della Maremma offerti direttamente a tutti i consumatori, non pi˜ solo ed esclusivamente allíimprenditore agricolo.
D.
Sono giý operativi questi punti vendita?
R
. SÏ. Quello di Grosseto, che Ë piccolo, fattura mille euro al giorno, non poco per il tipo di prodotti. Ne abbiamo aperto un altro a Massa Marittima, stiamo per farlo a Capalbio, tra il mare e la collina; ne apriremo uno nel centro di Porto Santo Stefano, in un immobile che stiamo ristrutturando e che ospiterý anche un parcheggio; un altro ancora sarý avviato a Punta Ala.
D
. Quali sono gli obiettivi dei prossimi anni?
R
. Il mio mandato scade in primavera, salvo una proroga per líintero 2004. Mi piacerebbe portare a fine la fusione con gli altri Consorzi. Concluso il risanamento, occorrerý costituire un organismo di verifica che tenga sempre sotto controllo le attivitý di questi Consorzi. Se il Governo ha compiuto degli sforzi per tamponare la disattenzione di precedenti gestioni, sarebbe un peccato se fra due anni fossimo di nuovo allíinizio.
D
. PerchÈ il settore non fa capo al Ministero delle Politiche agricole?
R
. PerchÈ líattivitý dei Consorzi va al di lý della sola agricoltura, riguarda anche líindustria, líartigianato, il commercio. CíË comunque una partecipazione del Ministero delle Politiche agricole nelle nomine dei dirigenti.
D
. Tra i vostri clienti vi sono gli imprenditori operanti nellíagriturismo?
R
. Con líagriturismo siamo estremamente collegati. » di Grosseto il presidente nazionale della loro associazione, che Ë anche vicepresidente nazionale della Confagricoltura. La provincia di Grosseto ha la vocazione dellíagriturismo perchÈ i luoghi si prestano, sono presenti la montagna, la campagna, il mare e le isole.
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